
Vi segnalo una belissima manifestazione ad Arezzo...chi vuole venire
Piazza grande, la regina dei sapori Sabato 17 e domenica 18 aprile nell’ambito delle “Piazze del Gusto”, la manifestazione dedicata alle eccellenze enogastronomiche della terra d’Arezzo Ristoranti all’aperto, maxigrigliata di bistecche e salsicce, le specialità dei macellai, i pani e le schiacciate dei fornai aretini: grazie alla coreografia degli stand e dei tavoli imbanditi per due giorni rivivono le atmosfere dell’antico mercato in piazza Le “Piazze del Gusto” di Arezzo ritrovano piazza Grande. Il cuore del centro storico, off limits lo scorso anno a causa dei restauri in corso, quest’anno tornerà ad accogliere l’allegra coreografia di stand e tavole imbandite con ogni specialità della gastronomia locale. Così, sabato 17 e domenica 18 aprile la piazza rivivrà almeno per due giorni l’atmosfera di festa dell’antico mercato cittadino, ricco di gente, colori, profumi e sapori. La speranza, soprattutto degli operatori che piazza Grande la presidiano tutto l’anno dalle vetrine delle loro attività, è che l’area torni ad essere frequentata dagli aretini. Che in questi mesi, dopo il trasferimento del Tribunale alla nuova sede, l’hanno un po’ trascurata nelle loro abitudini di passeggio. I turisti continuano a frequentarla, merito del suo fascino indiscusso, ma non bastano loro a renderla vitale, soprattutto nei mesi di bassa stagione. Nel prossimo fine settimana, quindi, le “Piazze del Gusto” offrono l’occasione giusta per rilanciare la piazza agli occhi dei residenti. “È anche a questo che servono manifestazioni come “Le Piazze del Gusto”, sottolinea Franco Marinoni, direttore della Confcommercio di Arezzo, l’organizzazione che insieme alle altre associazioni di categoria del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura (Confesercenti, CNA, Confartigianato, Coldiretti, Cia e Confagricoltura) ha realizzato l’evento con il sostegno di Provincia, Comune e Camera di Commercio di Arezzo. “Il programma di attività del Centro Commerciale Naturale ha l’obiettivo di promuovere il centro storico e la sua rete di attività economiche, ma anche di far riscoprire ai residenti il gusto di frequentare gli spazi dentro le mura. Cosa offrono in più rispetto ai moderni centri commerciali? Bellezza, storia e occasioni uniche di socializzazione”. Saranno tre i protagonisti principali della due-giorni del gusto in piazza Grande: macellai, panificatori e ristoratori. I macellai riproporranno l’attesissima maxigriglia, dove dal pomeriggio del sabato fino alla sera della domenica cuoceranno bistecche, salsicce e rigatino, da servire con i pani e le schiacciate dei panificatori aretini. Poi, la novità di quest’anno: oltre alle carni arrostite, i macellai proporranno altre specialità della tradizione, come lo stufato alla sangiovannese e la trippa. Non mancherà una ricchissima offerta di salumi tipici, tutti da gustare e acquistare: dalla porchetta della Valdichiana alla tarese del Valdarno o al prosciutto di maiale grigio casentinese, tanti insaccati per fare il giro del gusto nelle 4 valli aretine senza muoversi dalla città. Per chi ama un’offerta ristorativa meno spartana, arrivano in soccorso i tre ristoranti di piazza Grande (Le Logge Vasari, La lancia d’oro e La Curia), che contribuiscono alle Piazze del Gusto trasferendo in parte i propri locali all’aperto. Nelle “isole” a loro disposizione, i locali accoglieranno i clienti con la cura di sempre – apparecchiature di prim’ordine e inappuntabile servizio al tavolo – ma con la sorpresa di prezzi più contenuti, allineati a quelli degli altri stand delle Piazze del Gusto: 4 euro per un piatto di crostini, 6 euro per un primo, 7 per il secondo e 4 per il dolce. In pratica, lo stesso listino applicato dall’Associazione Cuochi nella maxitenda di piazza Risorgimento. I ristoranti di piazza Grande hanno già predisposto i propri menù per le due giornate. Leggerli vale già a stimolare l’appetito. Tra gli antipasti, campeggiano i classici crostini misti e la panzanella, oppure flan di abbucciato, tortino di spinaci su vellutata di zafferano di Cortona, tomino con raviggiolo del Casentino, favette e rotolini di verdure primaverili, crostatina di spinaci e squaquerone con salsa di zafferano. Tra i primi, ignudi di ricotta e spinaci, gnocchi di patate rosse di Cetica, lasagne con ragù di chianina e crema di abbucciato, pici tirati a mano, paccheri con zucchine novelle e fiori di zucca, gnocchetti con fonduta di formaggio al tartufo. Per il secondo, la proposta varia dall’ossobuco in gremolada di verdure allo stinco di maiale all'etrusca o in salsa chiantigiana con verdure brasate. Anche i dolci parlano aretino, tra gattò, tiramisù e budino di riso.
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