19 luglio 2010

posto di lavoro

A volte uno si lamenta delle tante telenovelas che trasmettono in televisione...
perchè creano delle storie inverosimili...
e poi quando capitano a te resti senza parole...
il luogo di lavoro è un perfetto ricettacolo di tutte queste situazioni...
- Il capo che va fuori di testa per l'ultima arrivata e nel giro di 3 mesi perde tutta la credibilità
costruita in 10 anni di lavoro...
- Il collega che si "sbatte" tutte le colleghe di lavoro e manca poco sventoli le mutandine a mò di trofeo...
- Il capo che ha come obiettivo il "dividi et impera" e cerca in tutti i modi di mettere l'uno contro l'altro...fino a quando dice talmente tante balle che poi non riconosce più il vero dal falso
- Il capo che per tenerti buono ti promette mari e monti e poi finisci con un vaso di vaselina sul comodino
Insomma sono giunta ad una conclusione...
quelli che vanno al lavoro e timbrano il cartellino dopo le 8 ore e se na vanno sbattendosene di tutto e di tutti fino a poco fa li consideravo dei "coglioni"...mi sto ricredendo...
LAVORARE PER VIVERE e non VIVERE PER LAVORARE!!!

14 luglio 2010

LIGA

Che spettacolo...è sempre un grande...
sembrava un ventenne!!!
Un concerto fantastico
Ecco il racconto...
partiamo dopo il lavoro e seguendo le indicazioni del genio, ovvero il sindaco di Firenze, lasciamo l'auto a piazza Gavinana (Firenze Sud) raggiungendo lo stadio in autobus...dopo essere rimaste un'ora sotto il sole (non sono passate tre corse di autobus) finalmente quando ormai avevamo perso la speranza appare all'orizzonte il numero 3...lo inseguiamo alla fermata opposta e saliamo...onde evitare cambiasse idea al ritorno
arriviamo al capolinea e finalmente ci dirigiamo verso lo stadio dove arriviamo alle 20.45...
ci arrampichiamo su per gli spalti rasi imballati...cercando uno spazio dove appollaiarci...
ore 21.15 si comincia...
Si parte con 3 canzoni dell'ultimo album e poi si torna al passato con "Balliamo sul mondo" e da lì comincia il delirio...un alternarsi di canzoni storiche e nuove, lente e rockettare...
Il caldo umido ci assale sento che ho la maglietta fradicia...abbiamo bevuto 3 litri d'acqua...ma niente ci può fermare...continuiamo a cantare, saltare e battere le mani...
Dopo due ore e mezza di concerto senza pause, senza respiro usciamo con la bolgia e prendiamo la navetta che si incanala nel traffico e dopo un'ora (forse facevamo prima a piedi!) ci riporta alla macchina
Sono ormai quasi le due quando arriviamo a casa...doccia fredda e cocomero fresco...e poi un pisolino di 4 ore prima di andare al lavoro!!!
Grande Liga...sei sempre un fenomeno!

09 luglio 2010

Buon we

Bella raga...
passate un buon we...
date un pò di colore alle chiappe chiare...
dite almeno una volta ti amo/ti voglio bene...
e siate felici...
a lunedì
B.

CUTELETA A LA MILANES

Auree origini della cotoletta alla milanese Dall'oro al pan grattato, passando per lo zafferano, scoprite con Vie del Nord, la storia "aurea" della vera "cuteleta" così come si gusta a Milano. Come accade per la pizza e gli spaghetti, anche per il più tipico piatto milanese, la cotoletta, l’origine è un po’ controversa: sia i milanesi che i viennesi ne rivendicano orgogliosi la paternità. Anche Vienna ha in effetti la sua cotoletta ma la differenza c’è e si vede: le cotolette viennesi, passate prima nella farina, poi nell’uovo e nel pangrattato, sono molto più sottili e molto più large rispetto a quelle milanesi. Una volta accertata la differenza tra i due piatti, passiamo dunque a un po’ di storia della “nostra” cotoletta: siete curiosi di sapere da dove venga l’abitudine di impanare la cotoletta? Nel Medioevo, i medici medioevali prescrivevano l'assunzione dell'oro quale antidoto alle malattie di cuore; molte portate, quindi, erano rivestite con polvere d'oro purissimo. Lo rivela anche lo storico Bernardino Corio nella sua cronaca “Historia di Milano” del 1503, dove descrive il pranzo imbandito offerto in occasione delle nozze di Violante Visconti, figlia di Galeazzo II con Lionello Plantageneto, erede di Edoardo III d’Inghilterra, celebrate il 15 giugno 1368 al Palazzo dell’Arengo di Milano. In quell’occasione, racconta lo storico, furono serviti, davanti agli occhi incantati degli ospiti, tra cui compariva anche l’illustre Francesco Petrarca, pesci e carni ricoperti da oro finissimo. Ben presto, tuttavia, la borghesia milanese si rese conto che non era tanto il metallo, bensì il suo colore a favorire la digestione e quindi sostituì l'oro, costosissimo, con il pane grattugiato dorato dalla frittura. Il prezioso metallo venne quindi sostituito alternativamente dal pane grattugiato e dallo zafferano, entrambi simboli della cucina milanese. L’utilizzo del pan grattato come metodo di cottura nella cucina milanese è, in realtà, di antichissima data: nella lista delle vivande offerte ai canonici di S. Ambrogio nel 1134 nel giorno della festa di S. Satiro, compaiono anche i "lombolos cum panitio", di cui dà precise indicazioni di cottura Mastro Martino da Como nel suo manoscritto in lingua volgare del 1492 “Libro de Arte Coquinaria”. Eccone un breve passaggio: Poi mittila ordinatamente nel speto, et ponila al foco, et daglilo nel principio ad ascio ad ascio, perché sia bello et bono arrosto se deve cocere pian piano; et quando ti pare che sia presso che cotto, piglia un pane bianco, et grattogialo menuto, et con esso pane mescola tanto sale quanto te pare necessario per lo arrosto... Tra Medioevo e Rinascimento, la cotoletta rimane senza dubbio il più tipico piatto della cucina milanese, di cui noi qui vogliamo offrirvi la ricetta classica, per realizzare la vera “cuteleta”, così come si gusta a Milano.
Ingredienti 4 costolette con l’osso 100g di pangrattato 100g di farina 2 uova Ricetta Per realizzare la cotoletta alla milanese, sbattete le costolette adoperando il pestacarne per ammorbidirle e renderle meno spesse. A questo punto sbattette le uova dentro una fondina e grattugiate grossolanamente il pane seccato. Proseguendo nella preparazione della cotoletta, salate la carne su tutte e due le superfici e quindi passate ciascuna costoletta nella farina, nell'uovo sbattuto e successivamente nel pangrattato; premete bene la carne nell'impanatura avendo cura di far aderire completamente il pangrattato alla carne. Ponete del burro in un tegame, fatelo sciogliere e quindi leggermente soffriggere; aggiungete poi le costolette e fatele ben dorare su entrambi i lati. Servite le vostre cotolette ancora calde.

05 luglio 2010

CONVIVIUM

Prendete nota:
2 agosto
Golferenzo
"Convivium"
7 tappe di piatti tipici preparati dai migliori ristoranti della zona
abbinati a 7 vini del territorio
in un borgo da scoprire che vi lascerà affascinati
per informazioni 335 6868357

Rimpatriata

Ecco come promesso le foto della mini rimpatriata
fatta all'Osteria di Giugatòn di Pavia
questi i numeri della serata...
eravamo 4 amiche al bar...
abbiamo chiacchierato per 25...
e siamo tornate a casa all'1...
tra 7 anni la prossima rimpatriata?