20 aprile 2011

DIBATTITO

Ciao Ragazzi/e ho trovato questo articolo su "Corriere.it"...e mi sembra dia parecchi spunti per una buona discussione...
Guardate questa foto (da Parigi)
Vi sembra una prova di democrazia?
di Stefano Montefiori
Tags: discriminazione, islam, legge, libertà, niqab, provocazione, velo




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Care amiche e amici della Ventisettesima ora, guardate questa foto, scattata una settimana fa tra i tavolini all’aperto del caffè Fouquet’s, sugli Champs Elysées. Che cosa vi suggerisce? La libera espressione di una religiosità vissuta in modo intenso? L’assogettamento ai voleri di un uomo-padrone? Un gioco di ruolo – lui candido e folta chioma al vento, loro vestite di scuro e rinchiuse nel niqab – un po’ perverso?




L’uomo si chiama Rachid Nekkaz, 38 anni, musulmano «laico» (si definisce così) e filosofo portavoce dell’associazione «Touche pas à ma Constitution» (Giù le mani dalla mia Costituzione): una decina di anni fa Nekkaz ha fatto i soldi con la bolla delle dot.com e ora finanzia un fondo per pagare le multe alle donne che portano il burqa o il niqab (150 euro).


In questo caso, le donne sono due musulmane francesi che si sono prestate alla provocazione di esibirsi completamente velate, in un luogo simbolo del sarkozismo (il presidente festeggiò qui il 5 maggio 2007 la vittoria alle elezioni), quattro giorni dopo l’entrata in vigore del divieto di burqa. In un video del Nouvel Observateur , le donne velate spiegano (in francese) perché la loro scelta è più democratica, repubblicana e costituzionale della legge che sfidano apertamente. Evocano la libertà di religione, di espressione, l’uguaglianza e la non discriminazione, etc…


Non so a voi, ma a me non convincono. Eppure le provocazioni mi piacciono, un vecchio punk con la cresta fosforescente ai tavolini del Fouquet’s mi avrebbe fatto simpatia. Loro no.
Quell’uomo ostentatamente padrone della situazione. Loro completamente irriconoscibili, in omaggio a una prassi non codificata nel Corano né in alcun altro testo sacro dell’Islam; donne in possesso dei mezzi culturali per articolare una spiegazione, negata invece a tante loro correligionarie che portano il burqa non per happening situazionista, ma per paura di prendere le botte da un padre o un fratello maggiore fanatici.


Per la cronaca, le donne in niqab del Fouquet’s sono state ignorate dalle forze dell’ordine. E questo lunedì, a una settimana dall’entrata in vigore della legge, non una sola multa è stata comminata dai poliziotti francesi, per paura di subire un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.


Eppure, io penso che la Francia abbia fatto bene a proibire il burqa. E quella foto non mi piace.
Detto ciò...voi cosa ne pensate?

2 commenti:

Raf ha detto...

Io credo che l'unico discorso sia riconducibile alla religione. Come dice la
mia Deborah attraverso di essa si controllano un numero infinito di persone.
Quanti miliardi di credenti conta il mondo? Quanti atei?
Attraverso il dettame religioso, ma non solo mussulmano anche cattolico per
esempio, si riesce a prendere il controllo oltre della vita di tutti i giorni,
anche del potere politico. Il discorso è vasto e complesso; personalmente posso
solo dire che il divieto di comportarsi secondo le nostre regole deve essere
tassativo.
Dieci anni fa sono stata in Tunisia che tutti sanno è il paese dell'Africa
piu' liberale, dove non mi hanno fatto entrare in una moschea perchè donna.
Cosa dovevo fare buttare giu' la porta ed imporre il mio diritto di essere
umano nonchè donna? No, ho girato i tacchi e sono venuta via.
Qualcuno mi spieghi perchè tutti gli stranieri che vengono nei nostri paesi
(tra l'altro non siamo gli infedeli noi? Ma che ci vengono a fare allora?)
devono imporci i loro usi e costumi. Io quando vado in un'altro paese mi
conformo al comportamento che mi viene richiesto. Perrchè loro non vogliono
fare altrettanto?
Io non odio i mussulmani, nè gli induisti, i cattolici, i protestanti e così
via sono per vivere in pace e lasciare vivere gli altri liberi di comportarsi
come vogliono fino a quando i loro comportamenti non ledono il mio quieto
vivere. Allora divento cattiva.
Voglio concludere spendendo due parole per tutte le donne mussulmane che non
credo, nonostante l'abitudine, siano felici di girare come delle mummie. Estate
o inverno devono sempre andare in giro velate nemmeno avessero la lebbra, i
loro uomini che dicono di andare così fiere di loro e che vogliono difenderle
dagli sguardi altrui, in realtà vogliono solo difendere una loro proprietà. E'
davvero triste.
Raffaella

baby73 ha detto...

La globalizzazione secondo me è garanzia per coloro che emigrano ma non per i popoli che ricevono l'onda migrante.
Un immigrato ha solo diritti perchè non essendo cittadino gli vengono "abbonati" i doveri.
Faccio qualche esempio:
- I ROM hanno diritto a acqua e luce forniti dallo Stato che quindi deve provvedere ai loro accampamenti...il dovere di essere identificati, all'istruzione dei minorenni, all'igiene, al lavoro?
- Perchè i nostri bambini che credono in Gesù Bambino, a Natale
non possono più fare la recita?
- Perchè un mussulmano con 6 figli ha diritto alla casa, all'asilo gratuito, ai buoni scuola, mensa, ecc. Così le nostre famiglie Italiane non riescono ad avere nessun aiuto perchè TROPPO RICCHE...anche se non arrivano a fine mese...nonostante tutte le tasse che paghiamo!
- Burqa...se io giro con un casco integrale per strada, mi arrestano...
- Se io in macchina guido ubriaca o sotto l'effetto di stupefacenti mi tolgono anche i peli del didietro...se beccano un extracomunitario?
Troppe cose non tornano...e io comincio ad averne abbastanza